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Viaggio alla scoperta di Gaudì: sulle tracce del celebre artista

Viaggio alla scoperta di Gaudì: sulle tracce del celebre artista

Gaudì

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Appassionarsi ad un’artista significa ricercare tutte le sue opere, da quelle di gioventù, meno note, alle più celebri, e questo comporta spesso lunghi viaggi in giro per il mondo.

Non è il caso di Antoni Gaudì, massimo esponente del modernismo catalano, conosciuto anche come l’architetto dei cieli, le cui opere sono quasi tutte a Barcellona, città in cui è cresciuto e dove ha sviluppato il suo estro artistico.

Sin dal periodo degli studi di architettura, Gaudì dimostrò una ferrea volontà al migliorarsi, alla ricerca del modo più giusto per esprimere quell’immaginazione che in un certo senso lo tormentava e che secondo lui era un dono di Dio, perciò andava espressa nel migliore dei modi. La sua forte spiritualità e la vasta immaginazione fece di lui un artista totalmente dedicato al lavoro, immerso a tal punto nella sua fede e nella sua passione, da non curarsi dell’abbigliamento e del proprio aspetto (quando morì investito da un tram fu infatti scambiato per un barbone).

Gaudì

Eppure fu proprio la sua fantasia e la sua capacità di modellare i più diversi materiali a suo piacimento a consacrare Gaudì da parte di Le Corbusier come il “plasmatore della pietra, del laterizio e del ferro”. Le sue opere ancora oggi ci affascinano per le forme straordinarie, i colori accesi, l’attenzione per i dettagli.

Gaudì fu un artista non solo legato alla fede e alla spiritualità, i cui simboli sono ricorrenti nelle sue opere architettoniche, ma anche alla natura, da cui prese spunto per molte delle sue realizzazioni.  

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I suoi edifici infatti sono spesso curati anche nella parte decorativa, di arredamento: egli si dilettava a disegnare e realizzare gli interni, i pavimenti e persino l’illuminazione, come per Casa Batllo e l’illuminazione della facciata della costruzione.

Come dicevamo, gran parte delle opere di Gaudì si trova a Barcellona, come Casa Vicens, la famosissima Sagrada Familia, a cui si dedicò per gran parte della sua vita, Palazzo Güell, l’omonima Cripta, le Cantine i Padiglioni e il Parco Güell, Casa Batlò, Casa Calvet e Casa Milà, Bellesguard e il collegio Teresiano. Sette di queste sono state inserite nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

A Comillas troviamo il bellissimo palazzo il Capriccio, ad Astorga l’imponente Palazzo Episcopale e non distante da lì, a León, la Casa Botines. Alcuni anni prima della sua morte, Antoni Gaudì si occupò anche del rinnovo e del restauro della Cattedrale di Santa Maria a Palma di Maiorca.

Non resta che prenotare il prossimo viaggio!

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