Come nasce un profumo: Nasi e profumi in una mattinata di scoperte
Gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all’orrore e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi ai profumi. Poiché il profumo è fratello del respiro. (Patrick Suskind, Il Profumo)
Sono molto fosche le tinte con cui Suskind racconta la storia di Jean Baptiste Grenouille, profumiere (immaginario) tanto eccezionale quanto folle: decisamente più allegra e reale, invece, la mattinata passata presso la sede di Atelier Fragranze Milano per prender parte ad un workshop realizzato grazie a Giovanna Mudulu, direttore editoriale di Allure, che ha dato modo a me e ad altre blogger di immergerci nel mondo della creazione dei profumi.
Il nostro viaggio è stato guidato da Luca Maffei, talentuoso Naso italiano, giovane ma già riconosciuto a livello internazionale, che prima di farci accedere al laboratorio di Atelier Fragranze Milano, cuore pulsante dell’azienda, ci ha fornito un’interessante panoramica sulla professione e sulla formazione del “Naso”.
Ciò che distingue un Naso non è, come si potrebbe pensare, la capacità di sentire più odori rispetto a qualunque altra persona, bensì la capacità di sviluppare ed ampliare una propria memoria olfattiva: pensate che un naso riesce a memorizzare circa 3000 aromi, contro i 1000 di chi non si dedica a questa professione!
Il Naso è in grado di accedere a questo database olfattivo richiamando un ricordo, un momento o una sensazione specifica a cui ha associato quello specifico aroma: la memoria olfattiva quindi è uno strumento fondamentale per qualunque naso, ma del tutto personale.
Ovviamente non ci si improvvisa “Nasi”: il percorso formativo generalmente implica una formazione scientifica, come una laurea in chimica, biologia, farmacia o agraria, seguita da una specializzazione presso una scuola di profumeria.
In Italia non ci sono punti di riferimento per chi vuole intraprendere questa professione, bisogna rivolgersi alla Francia, che può vantare scuole prestigiose a Grasse e a Versailles.
Ma come nasce un profumo?
Luca non solo ce l’ha spiegato, ma ce l’ha mostrato in una mattinata ricca di scoperte.
Nel laboratorio di Atelier Fragranze Milano sono presenti circa 800 bottigliette contenenti le materie prime: normalmente, ogni Naso privilegia l’uso di circa 400 aromi, che sono quelli a cui fa principalmente riferimento quando deve creare una fragranza.
Si parte dal brief del cliente e in base a quello un bravo Naso ha già in mente come sarà il risultato finale, quali tipologie di aromi utilizzare: si tratta di un delicato gioco di equilibri e accostamenti, aggiunte e sottrazioni, piccole variazioni che possono portare a risultati estremamente diversi.
Luca ce lo dimostra e, partendo da una stessa base fiorita – acquatica, abbiamo visto come è possibile ottenere una fragranza gourmande, pensata per una donna giovane e briosa, e una più sensuale e intrigante, pensata per una donna più matura.
Prima di addentrarci nel dettaglio delle creazioni di Luca, è importante sapere che ogni profumo è caratterizzato da una precisa piramide olfattiva e ogni essenza, o ogni accordo di essenze, ha la sua collocazione: sono dette note di testa quelle che si sentono per prime, ma che non si percepiscono più in genere nel giro di 20 -30 minuti; le note di cuore sono quelle che vengono subito dopo, mentre le note di fondo sono quelle più persistenti, quelle che rimangono sulla pelle anche per diverse ore.
Per creare la fragranza dedicata ad una donna giovane, Luca ha aggiunto alla base l’essenza di Davana come nota di testa fruttata, resa ancora più dolce dalla molecola di Cassis base; come nota di cuore ha aggiunto Osmanto, anch’esso dalla connotazione fiorita, e la molecola del Gamma Decalactone, dall’effetto decisamente gourmand; infine, l’Assoluta di Carota la quale, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, dona a tutta la fragranza un fondo legnoso.
Il tutto in una soluzione di acqua e alcol al 18%, in modo da ottenere non un’ Eau de toilette ma un’ Eau de parfum.
Il risultato finale è stato una fragranza fruttata e dolce.
La seconda Eau de Parfum, pensata per una donna più matura, è stata creata aggiungendo l’Essenza di Rosa Turca come nota di cuore e creando un complesso accordo di fondo che ha visto protagonisti il buonissimo Ylang – Ylang, fiorito, il Patchouli dalla classica nota calda, e la Soluzione di Betulla, un fondo chiaramente legnoso dalla sorprendente e ottima nota affumicata.
A completamento sono state aggiunte molecole sintetiche quali il Muschio Chetone, il Silvanone, la Vanillina e l’Indolo.
Il risultato, anche in questo caso, non ha deluso le aspettative: una fragranza calda e avvolgente, dal cuore floreale ma dal fondo legnoso, decisamente nelle mie corde!
Anzi, viste le reazioni delle mie “compagne d’avventura”, nelle corde della maggior parte di noi… e no, non sono ammesse illazioni su quanto la nostra età sia “matura”!
Si è trattato di un’esperienza non comune: abbiamo avuto la rara opportunità di entrare in contatto con professionisti di alto livello che ci hanno accolte e ci hanno dedicato parte del loro tempo, regalandoci una mattinata realmente formativa.
Come dico spesso, è bello e divertente partecipare ad eventi e presentazioni, ma poter prendere parte ad una formazione pura, professionale e disinteressata, è sicuramente un momento raro e prezioso.
Quindi grazie, a Giovanna Mudulu, a Luca Maffei e a tutto lo staff di Atelier Fragranze Milano!